Cari amici musicisti e appassionati,
quest’anno ci sono grandi novità per la decima (DECIMA!) edizione di Woodstock MusiAcustica a Parcobaleno. Il “decennale” merita di essere celebrato in un modo significativo e crediamo che ritornare alle motivazioni originali che ci hanno spinto ad organizzare questa iniziativa – cioè l’esplorazione e la promozione della musica acustica – sia il percorso più giusto. Pertanto, per sottolineare questa caratteristica, quest’anno non intendiamo utilizzare alcuna attrezzatura per amplificare i musicisti.
Nei mesi scorsi abbiamo scoperto con meraviglia un’esperienza fatta in Sicilia in occasione di una rassegna di musica da camera, in cui è stato utilizzato un palco “autoamplificante” (ideato dalla facoltà di architettura di Napoli) che permette una raccolta del suono creato all’interno e la sua spinta verso il pubblico sulla base del funzionamento della “tromba di un grammofono” (la copertura in legno è infatti un mezzo decaedro). Il vecchio “palcobaleno” perciò è stato demolito, ne è stato realizzato un altro, più basso e leggermente spostato, sui cui verrà costruita una conchiglia in legno per l’effetto sonoro.
Questo cambia molto le condizioni di esecuzione e anche gli strumenti utilizzabili, ma soprattutto richiede – ed è l’obiettivo primario del Centro di Educazione Ambientale Parcobaleno – un approccio che sia adeguato anche da parte del pubblico, oltre che dei musicisti. Dopo dieci anni in cui abbiamo ripetutamente ribadito il valore dell’ascolto come il vero motore che ha fatto girare così bene questa manifestazione ormai unica nel suo genere, è venuto il momento di raccogliere quanto seminato e fare un passo avanti, dimostrando che c’è un modo davvero diverso di avvicinarsi alla musica.
La costruzione del palco è tutt’ora in corso e deve affrontare quotidiane difficoltà che vanno dalla realizzazione pratica (qualcuno lo deve pur fare) alla parte burocratica, agli aspetti ingegneristici legati anche a quelli delle certificazioni di sicurezza. Insomma un’impresa mastodontica per le possibilità di Parcobaleno: siamo ancora molto indietro ma contiamo di farcela, alla fine. Prevediamo comunque (essendo il primo esperimento) un piccolo trucco per aumentare le possibilità di ascolto della platea di appassionati. Vedremo…
In ogni caso i musicisti dovranno “mixarsi” da sé all’interno della conchiglia (la foto è quella del progetto originario, nel nostro caso abbiamo fatto alcune significative modifiche della struttura portante grazie ai consigli di uno studio di ingegneria che ci dà una mano). E’ ovvio che molto del lavoro di impasto dei suoni (soprattutto per quanto riguarda l’esibizione di gruppi) dipenderà dal comportamento dei vari musicisti che dovranno bilanciarsi autonomamente tra loro.
La nuova disposizione del palco prefigura anche una nuova localizzazione della “platea” di ascoltatori, che saranno più vicini e raccolti nell’ipotetico cono di diffusione del suono, schermati dai rumori di fondo del porticato e opportunamente istruiti tramite cartelli e depliant: allo sforzo dei musicisti deve seguire un atteggiamento adeguato di chi ascolta. Il merito del successo di Woodstock in tutti questi anni infatti è da ripartire equamente tra i musicisti che hanno suonato e il pubblico che ha saputo e voluto ascoltarli.
Siamo consapevoli che questo metterà un po’ in “difficoltà” tutti, ma il bello è anche accettare la sfida e provare questo esperimento che crediamo valga la pena di essere fatto.
Arrivederci a Woodstock!
Andrea, Mirko e Fabio